06 dicembre 2012

Grillo, le parlamentarie e i Grillini da Parlamento



Le Parlamentarie del Movimento 5 Stelle (M5S) stanno volgendo al termine. Le votazioni sono in corso (durante gli  orari prestabiliti) e ieri sera ho visto per la prima volta alcuni dei video-profili dei candidati del movimento alle elezioni politiche 2013. Da quello che ho visto, non posso che nutrire perplessità.

Voglio comunque partire da una premessa: è da dare atto al M5S di aver introdotto in Italia le "parlamentarie". In un Paese qual è il nostro dove non è possibile esprimere la propria preferenza per un candidato in particolare ma solo per la lista, questo strumento porta una ventata di novità. Tant'è che anche il Partito Democratico le sta prendendo in considerazione. Per quanto riguarda il Centrodestra sono un po' sfiduciato, ma la speranza è sempre l'ultima a morire. 

Torniamo ai Grillini. Ammetto che ho visto soltanto video arrancati di candidati francamente poco promettenti. Sono fiducioso che tra le file del M5S possano esserci persone che oltre alla voglia e allo spirito di cambiamento abbiano con sé un bagaglio politico, o accademico, o imprenditoriale, spendibile in Parlamento.

Lo dico chiaramente: credo che persone impreparate e parlamentari "improvvisati" siano tanto pericolosi, seppur mi piaccia pensarli in buona fede, quanto quelli che cerchiamo di sostituire. I motivi? Primo, perché non hanno nulla da perdere (comunque se eletti se la passerebbero meglio di prima per la durata della legislatura, fino a un massimo di dieci anni - sempre che prima non cambino schieramento). Secondo, perché sono a più alto rischio di ricatto e più vulnerabili alle pressioni interne ed esterne (sia da parte di Grillo e del M5S, dai quali di fatto dipendono, sia da parte dei partiti tradizionali che, in un'eventuale riproposizione della famosa compravendita di voti alla Scilipoti, troverebbero in questi politici-fai-da-te o aspiranti tali delle prede facili facili).

Si potrebbe osservare anche che diversi degli attuali politici navigati si sono resi protagonisti negli anni di scandali, truffe e via dicendo. Quindi l'esperienza o la carriera non sono una garanzia? I giovani sarebbero più corruttibili degli "anziani"? Certo che no. Quello che intendo dire è che la "tentazione" per un neoeletto senz'arte né parte è più alta. Non c'è bisogno di arrivare ad ipotizzare doni quali SUV o Rolex (una possibilità concreta). Basta fermarsi all'offerta del Pdl o del Pd fatta ad uno di questi candidati per un "posto" in lista nelle elezioni per la prossima legislatura: "Amico mio, perché fermarti qui? Perché fermarti a due mandati, quando con noi potresti avere una brillante carriera politica? Fai la scelta giusta e vedrai che alle prossime elezioni..." Si dice che ci sia cascato Scilipoti il quale, di "politica" (seppur a modo suo), ne ha fatta.

L'essere stato attivista e basta, non può essere sufficiente. L'essere onesto, per quanto sia un valore quasi finito fuori moda, è onorevole, ma non può bastare. Ci vogliono capacità, presentabilità, formazione, e passione; si, anche per la politica... e la passione si costruisce nel tempo... ecco perché non sono mai stato d'accordo con l'idea del limite dei due mandati.

Infine, in un articolo interessante pubblicato sull'Huffington Post Italia, l'autore, Alessandro Rimassa, osserva che il M5S non può realisticamente aspirare al governo del Paese. Quindi, sostiene, il loro ruolo sarà fondamentalmente quello di "garantire gli elettori. Perché queste persone porteranno nella politica nazionale tre caratteristiche fondamentali e nuove: Trasparenza: racconteranno tutto quello che avviene; Impegno: si danneranno e mostreranno un invidiabile senso civico; Disponibilità: voteranno proposte di qualunque provenienza politica."

Io invece la vedo diversamente. Il problema è che qui non stiamo eleggendo "osservatori", ma legislatori. Se davvero queste video-presentazioni sono i presupposti, allora avremo più o meno 100 surrogati di Grillo in Parlamento il cui unico compito sarà quello di votare secondo le sue indicazioni e postare video su Youtube di ciò che avviene alle Camere. A questo punto ne basterebbero 5-6, no? Siamo sicuri che è proprio quello di cui abbiamo bisogno?

Con questo articolo non voglio stigmatizzare o criticare i candidati del M5S. Voglio riconoscere e dare loro atto delle loro buone intenzioni... Sarà semmai Grillo, quello da criticare. 

Secondo me dobbiamo andare oltre. Insomma, la mia perplessità più grande, come detto già, è quella di ritrovarci in Parlamento un centinaio di volti nuovi, moltissimi di buona volontà. Alcuni porteranno sicuramente a termine il proprio lavoro con onestà e onore; altri si limiteranno a premere il pulsante delle votazioni in Aula o a leggere i comunicati di Grillo; altri saranno probabilmente attratti dalle sirene degli altri partiti.

Mi piace pensare che molti dei candidati Grillini daranno il loro contributo e faranno del bene al Paese, ma questi scenari e queste considerazioni non possono essere ignorate al momento del voto.