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Senatrice Cirinnà (fonte: ANSA) |
Non simpatizzo affatto per il Movimento 5 Stelle ma prendersela con il movimento per il fallimento della Cirinnà è una ulteriore dichiarazione d'impotenza del PD per non essere riuscito a portare avanti un pessimo disegno di legge.
La senatrice del movimento, per altro, in Aula ha fondamentalmente detto una cosa sacrosanta: se proprio si vuole additare qualcuno, che allora si decida per il voto palese. Ognuno, a quel punto, si prenderebbe le proprie responsabilità davanti agli elettori.
Che una legge sulle unioni civili è importante è fuori discussione. Che l'Italia sia indietro rispetto alla maggior parte delle democrazie occidentali è un fatto. Questo, tuttavia, non deve essere una giustificazione per imporre altro nell'ordinamento giuridico italiano.
Per fortuna, e giustamente, anche usare l'"omofobia" come scusa e strumento per zittire il dibattito su un tema così importante è diventato più difficile.
Dice bene Gandolfini quando gli si contesta che è l'Europa a chiedere le unioni civili:
"La direttiva europea chiede una formalizzazione giuridica alle unioni tra persone omosessuali. E su questo siamo pienamente d'accordo. Esiste la formula delle unioni civili con caratteristiche peculiari, non omologabili alla famiglia e al matrimonio così come è contemplato, lo ripeto, nell'articolo 29 della Costituzione. Occorre realizzare quelle unioni con ponderatezza e con caratteristiche ben distinte dall'istituto matrimoniale".
Il dibattito sulla Cirinnà non si conclude oggi e il Senato ha mandato il messaggio che non sarà facile far passare un disegno di legge che, così com'è, va di traverso a tutti. La piazza del Family Day ha contribuito non poco a portare il dibattito dove si trova oggi e ha avuto il merito di aver fatto emergere aspetti della legge che avevano poco a che fare con i diritti delle coppie omosessuali e molto con l'equiparazione giuridica del matrimonio e il favorire la pratica dell'utero in affitto sotto forma di stepchild adoption.