29 settembre 2012

Le elezioni, Monti e l'essere credibili

da Francoforte sul Meno, Germania
Il mio tweet durante Sky Tg 24 Pomeriggio
Un paio di giorni fa Pier Ferdinando Casini, leader Udc, ospite a Sky Tg 24 ha condiviso la sua opinione secondo la quale in Italia non ci sarebbe un politico di spessore tale da fare a meno di Mario Monti. Subito dopo ha invitato la redazione di Sky a sondaggiare quanto da lui sostenuto.

Così ieri il quesito è stato posto ai telespettatori attraverso Twitter, come di consueto. La mia opinione è che Monti, oggi, è l'unico personaggio ritenuto credibile da gran parte della comunità internazionale ma che in realtà tra i politici italiani vi è qualche sporadico esempio di capacità e spessore.

Il problema è che senza una modifica della legge elettorale e con l'attuale frammentazione tra gli schieramenti politici, potremmo facilmente ritrovarci in una situazione di ingovernabilità. A quel punto il ritorno di Monti per un secondo mandato potrebbe essere l'unica soluzione possibile per evitare un ulteriore e rischioso ritorno alle urne.

Indipendentemente dai calcoli elettorali, tuttavia, il secondo motivo per il quale credo che Monti abbia un qualcosa in più rispetto agli altri capi-partito è che, allo stato attuale, non è riconducibile ad alcuna formazione politica o schieramento. In altre parole, opera in un contesto in cui può e deve prendere decisioni rimanendo al di sopra delle parti, senza dover rispondere ai vertice di un partito. Né tanto meno agli elettori.

Questa sua posizione "privilegiata" gli permette anche di lavorare più velocemente, al contrario dei suoi "avversari", i quali sono spesso ingolfati da continue divisoni nei rispettivi partiti o coalizioni.

Un altro aspetto che balza agli occhi scorrendo i nomi dei leader politici attuali è che per la maggior parte sono gli stessi che ci hanno guidato in questi ultimi anni (o decenni), durante i quali la situazione economica, sociale e politica degli italiani si è aggravata sempre più.

La domanda, quindi, nasce spontanea: con un centro-sinistra incapace di trovare una linea d'azione comune, con un centro-destra a dir poco spaccato e accompagnato da voci di possibili scissioni, e con un gruppo più o meno crescente di partiti "alternativi" e di protesta come l'Italia dei valori e il Movimento 5 Stelle, chi sarebbe in grado, oltre a Monti, di presentarsi con un programma di lavoro di risanamento e rilancio dell'economia italiana credibile e attuabile?

E voi che ne pensate?